Il museo e il Parco archeologico
Il museo Civico Archeologico della Valtenesi
Il Museo
L’edificio, frutto del riadattamento di una costruzione preesistente con l’aggiunta di un nuovo corpo di fabbrica, sorge in posizione “strategica” lungo la salita che conduce alla sommità della Rocca.
La struttura è caratterizzata, sul lato ovest rivolto verso il lago e la campagna circostante, da un’ampia vetrata che, oltre a essere sorgente di grande luminosità per gli interni, enfatizza lo stretto collegamento del complesso con il paesaggio circostante.
All’interno il percorso espositivo si sviluppa su due livelli e intende valorizzare contestualmente le realtà archeologiche e gli aspetti paesaggistici e naturalistici del territorio di Manerba, sottolineando come la Riserva Naturale della Rocca sia di fatto il vero “Museo”.
Il Parco Archeologico
Al piano terra il percorso archeologico, con pannelli esplicativi e didattici bilingui (in Italiano e Inglese) e una scelta di reperti esposti all’interno di vetrine, illustra i contesti insediativi indagati nel territorio di Manerba del Garda: il sito pluristratificato della Rocca e del Sasso; quello della Pieve di Santa Maria e quello di località S. Sivino, sulle rive del lago, con resti di un abitato palafitticolo dell’Età del Bronzo che fa parte del patrimonio mondiale UNESCO.
Nell’esposizione sono mostrati al pubblico reperti provenienti da ricerche di superficie e da scavi stratigrafici condotti nelle località Sasso e Riparo Valtenesi, Rocca, Pieve e San Sivino. Parte di questi manufatti divennero poi parte integrante dell’allestimento del Museo Civico Archeologico della Valtenesi, prima presso locali vicino alla Pieve di Santa Maria e poi nella sede di piazza Simonati. Il criterio seguito nell’allestimento del percorso espositivo è topografico, cioè per contesti insediativi circoscritti, all’interno di ciascuno dei quali si sono seguite, dal periodo più antico al più recente, le diverse vicende che hanno interessato ciascun sito.
Si sono creati, così, quattro nuclei principali, aventi lo scopo di fornire un quadro dell’insediamento umano nella zona, sempre passibile di ulteriori approfondimenti e variazioni.
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DELLA VALTENESI
Tel. +39 339 61 37 247 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 17.30)
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TRACCE SOMMERSE
4000 anni fa sul Garda: un abitato palafitticolo dell’Età del Bronzo.
I siti palafitticoli UNESCO
Il sito seriale trasnazionale "Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino", iscritto nel 2011 nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, comprende 111 villaggi palafitticoli selezionati tra circa 1000 censiti in sei nazioni dell’arco alpino (Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia). I resti degli insediamenti, datati tra 5000 e 500 a.C., sono situati sott’acqua, sulle rive di laghi, lungo fiumi o in torbiere.
I SITI PALAFITTICOLI NELL’AREA DEL LAGO DI GARDA
L’area italiana in cui i siti palafitticoli risultano più fitti e meglio conosciuti è quella che comprende le coste meridionali del lago di Garda e le circostanti colline moreniche, dove sono situati piccoli bacini.
© Tritone Sub Desenzano
LA PALAFITTA IN LOCALITA‘ SAN SIVINO-GABBIANO A MANERBA DEL GARDA
La scoperta di un insediamento palafitticolo in località San Sivino venne effettuata dal Tritone Sub di Desenzano nel 1971 e negli anni successivi furono realizzati rilievi di ristrette aree di pali (inverno 1971-72 ed estate 1978) e una ricognizione subacquea (1980) da cui emerse che la palafitta si doveva estendere lungo la riva del lago per circa 150 m.
L’abitato palafitticolo preistorico di Manerba del Garda, i cui resti sono attualmente sommersi nel lago a poca distanza dall’attuale riva, non è mai stato oggetto di indagini archeologiche sistematiche, nonostante la sua posizione sia da tempo nota agli studiosi. Dopo l’iscrizione del villaggio preistorico palafitticolo di Manerba nel Sito seriale trasnazionale UNESCO, nel 2013 venne realizzata una prima delimitazione topografica georeferenziata, per individuare l’area occupata dai resti dei pali sommersi ancora conservati. Furono anche effettuate indagini di laboratorio che hanno individuato almeno due principali fasi abitative: tra XX e XVIII secolo a.C. (la più antica) e tra XVII e XVI secolo a.C. (la più recente).
La ripresa delle indagini subacquee alla fine del 2017 ha permesso di evidenziare come l’estensione del sito sia molto maggiore di quanto ipotizzato nel 2013 (più di 10.000 mq), di campionare altri pali e di effettuare carotaggi nel fondale per nuove analisi scientifiche e di posizionare sulla superficie dell’acqua un campo boe per segnalare, valorizzare e tutelare il sito UNESCO.
© Tritone Sub Desenzano
Al primo piano la sezione naturalistica - attraverso numerosi pannelli con splendide fotografie delle specie arboree e faunistiche che popolano la Riserva Naturale e due plastici, uno con la riproposizione attuale del territorio naturale della Riserva e l’altro con la ricostruzione del castello medievale - sottolinea la notevole valenza ambientale di questo meraviglioso contesto che ha costituito, insieme alla posizione protesa a controllo del basso lago e la vicinanza a vie di transito, sia d’acqua che di terra, importanti fin dalle epoche preistoriche, il motivo per cui l’uomo l’ha scelto per frequentarlo e insediarvisi per così lungo tempo.
Alcune delle specie arboree, popolano tuttora il parco e fanno parte delle presenze più decorative, mentre i pesci del lago costituirono sicuramente fin dal Mesolitico la base dell’alimentazione delle popolazioni locali.
Il settore espositivo dedicato alla parte naturalistica ripropone, con una serie di fotografie di grande effetto corredate da testi scientificamente rigorosi e didascalie didattiche, le sensazioni che il visitatore proverà percorrendo i sentieri della Riserva Naturale.
Il Museo e il Parco Archeologico si avvalgono della collaborazione di guide archeologiche specializzate, laureate e dotate di patentino regolarmente rilasciato dalla Provincia di Brescia per l'esercizio della professione di guida turistica.
Per le guide in Italiano e in Inglese contattare:
Carla Ghidinelli, cell. 3334790361
Per le guide in Italiano, in Inglese e in Tedesco contattare:
Elisa Bassini, cell. 3318619615
Sara Rozzi, cell. 3358006765
Possibili soste in cantine e oleifici con visite e degustazioni dei prodotti. Possibili abbinamenti con gli itinerari escursionistici e i percorsi didattici per bambini e ragazzi presso il Museo di Manerba.
Possibilità di concordate programmi personalizzati per scolaresche o gruppi, anche in abbinamento a laboratori didattici, o a percorsi escursionistici con la collaborazione degli Accompagnatori di Media Montagna.
Per le guide nella Riserva naturale e nel Parco archeologico in italiano, francese e in inglese contattare:
Paola Menegato, cell. 3388328830
Nicola Danesi, cell. 3484452357
Nel museo è presente un monitor touch-screen multimediale con filmati, corredati da testi in italiano, inglese e tedesco, sulle aree archeologiche del basso Garda.
Nel museo è presente un monitor touch-screen multimediale con ricostruzioni delle aree archeologiche.
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